Agoaspirato tiroideo

L’agoaspirato tiroideo è una tecnica che ha come obiettivo la diagnosi citologica dei noduli tiroidei. Sotto guida ecografica continua, si punge il nodulo tiroideo mediante ago sottile e il materiale estratto da esaminare viene strisciato su vetrini, fissato, e successivamente inviato allo specialista citologo/anatomopatologo per lo studio al microscopio. L’esito citologico è disponibile in circa 15 giorni.

Quali posso essere i risultati citologici dell’agoaspirato tiroideo?

Esistono varie classificazioni citologiche dei noduli tiroidei. Qui di seguito viene riportata l’ultima classificazione italiana della citologia tiroidea pubblicata nel mese di Maggio 2014. Questa classificazione è stata messa a punto da un gruppo di esperti su mandato delle Società Italiane di Endocrinologia (AIT, AME e SIE) e di Anatomia Patologica e Citologia (SIAPEC-IAP).

Le categorie diagnostiche sono le seguenti:

– TIR 1. Non diagnostico.

I referti “non diagnostici” non consentono una diagnosi citologica. I referti non diagnostici possono essere inadeguati e/o non rappresentativi. Tale percentuale varia essenzialmente in relazione a fattori tecnici. Viene definito inadeguato un campione mal strisciato e/o mal fissato e/o mal colorato, mentre viene definito non rappresentativo un campione che non abbia un numero sufficiente di cellule appartenenti alla lesione per effettuare la diagnosi.

Azioni cliniche: Il TIR 1 non consente una diagnosi ed è quindi raccomandata la ripetizione dell’agoaspirato ecoguidato.

– TIR 2. Benigno.

Questa categoria comprende la citologia da noduli colloidi o iperplastici, da tiroiditi autoimmuni o granulomatose e da altre, meno frequenti, condizioni non neoplastiche.

Azioni cliniche: Follow-up clinico ed ecografico. Ripetere l’agoaspirato in caso di crescita o modificazioni ecografiche del nodulo e nei pazienti avviati a trattamenti ablativi non chirurgici. Un nodulo tiroideo voluminoso che crea problemi estetici e/o compressivi può essere trattato con termoablazione a radiofrequenza.

– TIR 3. Citologia Indeterminata.

La maggioranza di questi casi è rappresentata da quadri microfollicolari che corrispondono, sul piano istologico, a noduli adenomatosi iperplastici, ad adenomi o carcinomi follicolari o a varianti follicolari del carcinoma papillifero.

Sono distinte due sottoclassi a diverso rischio di malignità:

TIR 3 A. Lesione indeterminata a basso rischio di malignità: il rischio di malignità in questa categoria è <10%.

TIR 3 B. Lesione indeterminata a elevato rischio di malignità: il rischio di malignità in questa categoria è 15-30%.

Azioni cliniche: TIR 3 A. Stretto follow-up clinico ed ecografico. Raccomandata la ripetizione di un’agoaspirato nel corso dei controlli successivi. TIR 3 B. L’opzione prioritaria è l’exeresi chirurgica.

Un’altra opzione disponibile in caso di nodulo tiroideo TIR 3 è quella di eseguire un test molecolare AFIRMA. AFIRMA si basa sullo studio genomico delle cellule tiroidee raccolte tramite agoaspirato tiroideo ecoguidato. In caso l’analisi AFIRMA di un nodulo tiroideo indeterminato classifichi la lesione come benigna (e questo accade in circa la metà dei noduli tiroidei indeterminati) questo significa che il rischio di cancro è molto basso e che pertanto la chirurgia a scopo diagnostico può essere evitata. Presso il mio ambulatorio effettuo il test genetico AFIRMA.

TIR 4. Sospetto per malignità.

Comprende campioni in cui la malignità è fortemente sospetta ma non certa. La maggioranza di questi casi corrisponde a un carcinoma papillifero. Altre neoplasie sono occasionalmente incluse in questa categoria.

Azioni cliniche: Exeresi chirurgica con eventuale esame intraoperatorio. Ripetizione dell’agoaspirati in alcuni casi.

TIR 5. Maligno.

Comprende campioni con diagnosi citologica conclusiva di neoplasia maligna (papillifera, midollare, scarsamente differenziata, anaplastica, linfoma, tumore non epiteliale o metastatico).

Azioni cliniche: Resezione chirurgica con estensione basata sul reperto citologico e il quadro clinico. In caso di carcinoma anaplastico, linfoma o tumore metastatico sono necessarie ulteriori procedure diagnostiche per definire la condotta terapeutica più appropriata.

Per appuntamento o per domande di natura medica scrivere a info@ormoni.net oppure telefonare allo 340.4030591.

Dr. Petros Tsamatropoulos, Endocrinologo – Diabetologo

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